Romanzo di avventura che descrive un gruppo di amici adolescenti che vivono in un paese isolato tra le montagne della Calabria, agli inizi degli anni ottanta, quando la tecnologia, che conosciamo ora, era solo una chimera. Crescevano insieme, riuscendo a divertirsi con poco, trascorrendo il proprio tempo all’unisono, giocando, passeggiando tra i boschi o semplicemente seduti sul muretto dell’unica strada a parlare e ridere, guardandosi negli occhi e usando la propria fantasia per rappresentare il futuro che avrebbero voluto; avvolti in un’atmosfera quasi surreale, dove il contatto umano è l’unico possibile, vivendo quella sinergia che forse oggi, tranne in pochi momenti, abbiamo perso quasi completamente. Per aiutare le proprie famiglie e i loro compaesani vittime di una burocrazia arpiona, non trovando altre soluzioni valide che quella di mettersi alla ricerca di un tesoro leggendario; consapevoli di non essere stati i primi ad andare alla scoperta di esso; con molte incertezze, tra le quali l’esistenza o meno dello stesso tesoro, che per molti era solo una leggenda che veniva raccontata dagli anziani del paese ai bambini per farli divertire; comunque convinti che quella era l’unica possibilità rimasta; con tanto spirito d’iniziativa e attraverso il loro ingegno e la fiducia che ognuno riponeva nell’altro, partirono all’avventura percorrendo luoghi naturali inesplorati e mozzafiato, superando peripezie e incontri inaspettati e mai voluti… e poi non rimane che immergersi in questo suggestivo racconto.