Testo nato per la divulgazione dell’importanza dell’uso del territorio. Orfani da ottant’anni di una nuova legge nazionale urbanistica rispettosa del valore del paesaggio, dell’equilibrio tra costruito e luoghi naturali, tra bisogni della cittadinanza e tutela del territorio quale patrimonio comune; dell’equilibrio tra una nuova democrazia urbana e il diritto alla città vissuto con rinnovate capacità (Sen). Contiene la riflessione sul tradimento dei PRG del nuovo millennio (Torino, Napoli, Roma) e, per contro, sul modello pianificatorio, della Società dei Territorialisti del compianto Alberto Magnaghi. Propone la rigenerazione non in senso edilizio ma in quello della qualità del vivere con un nuovo progetto di PRG e di affrontare il male all’origine insito nello strapotere della rendita fondiaria, prima causa del regime irrisolto dei suoli. Intervenire sulla privatizzazione del territorio (art. 42 Cost.) è possibile, giusto, necessario. Intitolato ad Antonio Cederna, archeologo, giornalista, scrittore, ecologista che ha dedicato la sua vita alla condanna della devastazione del territorio e del paesaggio italiani.