Battito d’ali

Destino: “Il susseguirsi degli eventi, considerato come necessità ineluttabile, predeterminata da una forza superiore”. Ecco quello che dice il dizionario. Io credo, però che non sia gestito solo da una “forza superiore”, ma da tutte quelle persone che incontri sul tuo cammino. “Una forza superiore” osservava quando il tuo destino era in mano ai tuoi genitori, quando il tuo destino era in mano ai tuoi insegnanti, infine, quando è passato in mano tua. Ti guardava fare quelle scelte contrapposte che lo cambiavano in maniera radicale ed era quello che voleva. Voleva vederti sperimentare tutte le vie possibili, per scegliere la via migliore, quella che lui aveva già scelto, ma non te la indicava, la guardava fino a che non vedeva il tuo corpo incamminarsi per quella strada. Anche quel giorno in cui tutto è crollato e mi son trovata nel mezzo di una storia che non avevo scritto io; anche quel giorno in cui ho riaperto gli occhi e tutto finalmente è apparso chiaro. Dentro di noi c’è quello che siamo, ma anche quello che potremmo essere se inseguiamo i nostri sogni; c’è chi corre incontro alla vita a braccia aperte, pieno di entusiasmo, chi socchiude appena la porta e sbircia da un occhio per vedere cosa ci sia fuori, o ancora chi vi rinuncia molto prima che il cuore smetta di battere e sfinito affronta l’ennesima giornata con il passo strascicato di chi tira l’anima come se stesse tirando una fune, che prima o poi si spezzerà. Spererà in un cambiamento, in un miracolo magari, ma sulle spalle porta il peso degli anni perduti.