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Dal semplice cittadino  impotente a far valere i propri diritti contro la prepotenza e il sopruso ai più illustri personaggi della repubblica emerge   una realtà inquietante e per certi versi irredimibile,non emendabile,perlomeno non dall’alto,con una legge o decreto,espressamente votato. Una realtà i cui tratti più marcati oltre la violenza e l’aggressività immotivate, arbitrarie,sono la confusione,lo smarrimento,  ,l’assenza di valori e di un generale quanto elementare   senso della vita improntato al rispetto e al riconoscimento degli altri, premessa indispensabile a ogni umana e civile convivenza;la paura che si cela dietro tanti comportamenti aggressivi,la quale a sua volta affonda le  radici nell’assenza di un rapporto  con la natura che  contrasta con la ricerca del profitto, e perciò   ritenuto inutile, incompatibile   in ultima analisi con la ragione economica che regola i meccanismi e il funzionamento delle nostre società dette moderne ma  in realtà   più vicine e meglio connotate dal tribalismo  che si vorrebbe esclusivo delle società cosi dette arcaiche e ‘selvagge’